Carissima/o, finalmente riesco a scriverTi.
Innanzitutto buon anno!
Questa Newsletter doveva arrivarti il 23 gennaio ma in data 20 gennaio una macchina ha perso il controllo e si è schiantata frontalmente sulla mia Yaris blu con cui stavo ritornando insieme a mia figlia Kristel Sundari da Vimercate.
Siamo state 10 giorni in ospedale, tra terapia intensiva, chirugia d’urgenza e pediatria e chiedo scusa se non ho avuto modo di pensare alla Newsletter!
Nonostante la situazione del tutto imprevista e sicuramente non voluta, come ho già raccontato nelle Stories su IG, grazie alle conoscenze di psicologia energetica (PSICH-K) e di pratiche bio-energetiche (Qi-gong e meditazione) ho potuto scaricare in tempo reale (già in autombulanza) lo shock del violento impatto, evitare antidolorifici e interventi chirurgici al fegato lesionato e sanguinante e al piede sinistro fratturato e affrontare con serenità e positività la prognosi di 30gg (dovrei togliere il gesso il 5 marzo)
Non si tratta di magia o di presunzione: si tratta semplicemente di INTEGRAZIONE e di MESSA in PRATICA delle conoscenze tra Oriente ed Occidente.
Sono stata in terapia intensiva per 3 giorni e dato che ero l’unica non intubata e cosciente ho visto e sentito cose per cui mi sono sentita male (pur rispettando i medici, gli infermieri e i OSS che lì li lavorano con grande dedizione) ; sono stata in chirurgia d’urgenza e posso testimoniare che c’è ancora una voragine tra curare il malato (non la malattia) ed educare a coltivare la salute.
Ma di questo ci sarà modo di parlarne perchè, per chi vorrà seguire la nuova TRACCIA, l’INTEGRAZIONE dei saperi e delle conoscenze tra Oriente ed Occidente sarà la base della proposta, insieme alla CREATIVITA’.
Inoltre, tutta questa esperienza mi ha colmato di una immensa GRATITUDINE: dopo il tumore (da cui sono in fase di uscita totale come gli esami di questi giorni confermano) questo incidente mi ha fatta sentire profondamente voluta e amata dalla Vita e da Chi questa Vita ce l’ha donata.
Aver sfiorato la morte per la seconda volta sicuramente non è una passeggiata ma, con il giusto sguardo, si può comprendere che realmente “TUTTO CIO’ CHE CONTA, ACCADE” e che ciò che ci accade è sempre per UN BENE PIU’ GRANDE (anche se all’inizio sembra essere esattamente l’opposto, al pari di una ingiustizia che infrange i nostri progetti e le nostre aspettative)
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Causa incidente, le tempistiche di uscita de la nuova TRACCIA si sono un pò allungate … sul mio profilo IG @latraccia_ però porto avanti tematiche che poi saranno riprese ed approfondite dai vari servizi e prodotti della nuova piattaforma educativa-creativa
Indubbiamente la REGOLAZIONE EMOTIVA è uno degli argomenti che interessano maggiormente i genitori più consapevoli ed interessati ad evolvere mentre crescono i propri figli.
- A Gennaio ho parlato di PAURA e di come non sia solo il semplice CORAGGIO a farla superare ma l’AMORE
- A Febbraio ho parlato di come la RABBIA possa essere una grande insegnante per apprendere una delle più grandi lezioni di vita, vale a dire l’EQUILIBRIO ed il suo frutto più maturo, ossia il PERDONO
QUI di seguito puoi trovare gli approfodimenti dedicati a PAURA e RABBIA e alcuni suggerimenti per coltivare l’intelligenza emotiva a lungo termine in famiglia ed imparare la regolazione emotiva attraverso il colore.
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PAURA: è un’emozione che funge da campanello d’allarme in caso di pericolo reale o potenziale e ci aiuta dunque ad agire di conseguenza per metterci in salvo, predisponendoci ad una risposta di ATTACCO, FUGA e CONGELAMENTO (o freezing)
Le paure infantili, che variano a seconda della storia individuale, includono:
– paura della separazione
– paura del buio
– paura della morte
– paura dell’estraneo
– paura dell’abbandono
– paura dei serpenti
– paura dei fantasmi
– paura dei mostri
– paura del dottore
Le reazioni di noi genitori influenzano le paure del bambino tramite il contagio emotivo. Le paure infantili sono più dinamiche e instabili di quelle degli adulti e quindi anche più facili da gestire.
Ecco un’attività creativa per aiutare i bambini della fascia 3-5 ad esprimere e trasformare le proprie paure
LIBRO DEI MOSTRI
Invitare il bambino a disegnare i suoi mostri immaginari : farseli descrivere e raccontare e, come adulti, scrivere una breve descrizione di ogni creatura disegnata così da accompagnare il bambino ad esprimere le proprie paure in modo creativo e divertente
In conclusione: spesso si pensa che il contrario della PAURA è il CORAGGIO … è vero ma in parte. A volte non basta essere coraggiosi per superare certe paure … il contrario della PAURA è l’AMORE: quando è autentico ci permette di compiere azioni che neppure avremmo immaginato e di sopportare e superare fatiche che mai avremmo creduto possibile. QUI puoi trovare una mia breve rappresentazione dell’AMORE che vince la PAURA.
RABBIA: emozione derivante da frustrazione, delusione, imbarazzo o tristezza, quando qualcosa ostacola un obiettivo o un valore importante. È importante non equiparare rabbia e violenza.
– Aggressività: azione difensiva contro una minaccia percepita.
– Violenza: azione intesa a ferire o danneggiare qualcuno o qualcosa.
Ecco un’attività creativa per aiutare i bambini della fascia 6-10 ad esprimere e trasformare la propria rabbia
PLASMARE LA RABBIA
Dare forma alla propria rabbia manipolando creta rossa. Una volta essiccata, la creta può essere polverizzata e, aggiungendo un pò di acqua, essere usata come tempera per dipingere
QUI raccontavo di come la RABBIA può esplodere, uccidere ed insegnare. Dal sondaggio che ho fatto è emerso che la maggior parte ritiene che il contrario della RABBIA sia l’EQUILIBRIO e il PERDONO.
Indubbiamente riuscire a controllare le proprie azioni e pensieri è un grande traguardo perchè spesso, in situazioni di rabbia, si finisce per re-agire per automatismi. Arrivando a fare cose e dire frasi di cui ci si può pentire, una volta usciti dal vortice distruttivo di questa emozione.
E’ importante imparare a coltivare e rafforzare la propria auto-centratura così da trovare più velocemente e facilmente un equilibrio emotivo e razionale per poter scegliere il comportamento più adatto a tempo, luogo e circostanza (e LA TRACCIA offre molti strumenti operativi, tra Oriente ed Occidente, per coltivare e potenziare questo equilibrio ed armonia interiori).
Se l’AMORE è il vero antidoto alla PAURA, il PERDONO è la più profonda ed autentica soluzione alla RABBIA.
La Regola di san Benedetto al capitolo quarto, versetto 73, afferma: «Con chi si è avuto un disaccordo tornare in pace prima del tramonto del sole».
Sappiamo benissimo tutte/i che in famiglia si litiga. Perchè tra le quattro mura di ciò che definiamo “casa” viviamo con tutta la nostra umanità, anzi in un certo senso, una volta spogliati/e di tante cose superflue che ci vengono richieste dalla Società, la nostra umanità esce fuori più apertamente in tutti i suoi lati buoni e nobili, come in tutti i suoi aspetti di miseria, passioni, bugie, fragilità, meschinità.
Cosa rende possibile il PERDONO? Cosa fa la differenza?
Il fatto che tutto può essere vissuto non solo davanti a noi stessi/e. Il bene, il male, la gioia, la rabbia, la fatica, le domande… Imparare ad allargare il proprio sguardo ad un orizzonte di spazio e di tempo più grande del piccolo inconveniente del momento. Questo è subito comprensibile e sperimentabile quando si è in un Tempio. Come per esempio il Tempio Shaolin in Cina: dove, anche se non si comprende una sola parola di cinese, ritrovarsi in coro nelle Buddha Hall a pronunciare le stesse parole dei Sutra è di per sé un giudizio sulla propria rabbia: c’è qualcosa che vale di più delle mie ragioni, c’è una giustizia più grande di quella che vorrei fare con le mie mani.
Non è sempre facile, non è sempre veloce questo passo del cuore, anzi generalmente è una lotta.
La difficoltà principale nella coscienza individuale e collettiva è la tendenza a vedere la propria libertà come l’unico criterio per giudizi e scelte, dove il capriccio personale diventa norma.
Solo l’esperienza del perdono può superare questa logica. L’amore dopo un tradimento o l’abbraccio del fratello dopo che lo abbiamo insultato e ferito ci fanno vivere un anticipo del compimento della vita.
Il perdono non è una pacca sulla spalla, non è fare come se non fosse accaduto nulla: il perdono è riconoscere che abbiamo bisogno dell’amore dell’altro che ci dica che noi non siamo il male commesso o subito ma è anche accettare che pure noi abbiamo qualcosa da perdonare all’altro, altrimenti il risentimento continua a covare dentro di noi spazi di guerra.
Per coltivare armonia e pace nelle nostre famiglie, troviamo un momento nella giornata in cui radunarci per chiederci perdono. Può essere alla sera, per terminare il giorno riconciliati. Oppure al mattino, per iniziare e vivere la nostra giornata all’insegna della verità e serenità.
Ci vuole forza per chiedere perdono e libertà per perdonare; questa forza è il perdono stesso. Non è un processo magico, ma richiede un cammino di consapevolezza e pentimento. La penitenza non ripara il male, ma aiuta a riscoprire dignità e libertà per dire ancora “Sì, scelgo l’amore e la vita”. Pentimento e perdono non sono stati d’animo ma sono le pietre che trasformano le macerie lasciate dal male in nuove fondamenta.
E’ ipocrita pregare per la pace nel mondo, per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, tra Russia e Ucraina e per tutti i focolai di guerra sparsi nel mondo, se poi nelle nostre case rancore, risentimento e rabbia la fanno da padroni!
Ti ringrazio per essere arrivata/o fin qui a leggere queste mie riflessioni: personalmente desidero accogliere il dono del PER-DONO, viverlo tra le mie mura di casa insieme a mio marito e nostra figlia per testimoniare al mondo non solo che è possibile, ma soprattutto che è solo da questa sorgente che scaturisce la pace a cui tutto il mondo anela.
Ti auguro che anche tu, insieme alla tua famiglia possa sperimentarlo e condividerlo!
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PS: SPOILER: Spesso l’educazione – prima ancora che con una serie di strategie e azioni da mettere in campo – ha a che fare con il modo in cui ciascuno di noi guarda: guarda ai propri figli, in primo luogo, ma non solo. Ha a che fare anche con il modo in cui si guarda a se stessi, con il modo in cui si guarda alla vita quotidiana, con il modo in cui si guarda agli altri, adulti coinvolti nell’avventura educativa.
Sono convinta che questo sguardo possa essere educato, aiutato da esperti ma anche da testimoni ed è questo che intende offrire la nuova LA TRACCIA. Stay tuned!
- da cuore a cuore
- #unatracciaallavolta
- Maria Noemi / Ding