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ORIGAMI - VOLO DI FARFALLA: DONNE & MAMME CORAGGIO 2020
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“.... Laddove la domanda che mi pongo è: “CHE IMPRONTA DESIDERO LASCIARE DI ME?”. E da sempre la mia risposta è: Quella del bagliore di una lucciola nella notte. Di una piccola ombra che corre fra l’erba. Di un respiro sottile in inverno”
- (LUISA CASIRAGHI)
LUISA CASIRAGHI è LA DECIMA TESTIMONIAL del 2020
Personalmente ho conosciuto Luisa Casiraghi nel 1993 tramite l'Enciclopedia DANZA & BALLETTO edita da Jaca Book. Avevo 19 anni ed ero all'inizio della mia carriera di danzatrice/attrice appena diplomata presso l'Atelier di Teatro-Danza della Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi.
Ero contenta di aver avuto come insegnanti alcuni dei nomi riportati in questa Enciclopedia nella sezione DANZA DI RICERCA IN ITALIA. Confesso però che ero rimasta molto colpita ed affascinata da Luisa Casiraghi , citati tra i nomi di punta dei danzatori del nostro Paese, perchè era stata nella Compagnia di Carolyn Carlson, la mia coreografa prefererita (e per la quale mi ero buttata a fare una MasterClass a Bolzano durante un festival di danza estivo). Luisa ha danzato con e per Carolyn Carlson quando la mitica coreografa statunitense era stata invitata dall'allora direttore del Teatro La Fenice di Venezia Italo Gomez a creare e guidare, sul modello del GRTOP parigino, un gruppo di giovani danzatori.
Quando sono diventata una maestra Shaolin ed insieme a mio marito shifu ShihengChan mi sono dedicata alla divulgazione della millemaria Tradizione Shaolin, Patrimonio Culturale UNESCO dell'Umanità, durante un evento a cui avevamo partecipato ho avuto il piacere e l'onore di conoscere di persona Luisa e da allora siamo diventate grandi amiche (anche se per me lei è e sarà sempre un piedistallo considerato il suo percorso e le eccellenze professionali raggiunte nel campo della danza e non solo)
Luisa Casiraghi è
DANZATRICE
COREOGRAFA
FORMATRICE in:
- > Motricità e gestione corporea fluido-dinamica-spaziale
- > Aikido applicato alla danza contemporanea
- >Tecniche corporee dei Nativi Americani di derivazione Yaqui applicate alla gestione dinamica del movimento
PERSONAL TRAINER E PEDAGOGA
in “arti del movimento” secondo le metodologie da lei create:
- > IL MOVIMENTO: “ LA CALLIGRAFIA DELL’ELEGANZA®” (per il quale ha conseguito il premio per meriti artistici e la visione insita nella sua metodologia dall’UNIVERSITA’ POPOLARE DI MILANO, “GABRELA D’ANNUNZIO”)
- >“IL CORPO CALLIGRAFICO©"
- >"IL CORPO FLUIDO©"
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RELATRICE
FINE ART PHOTOGRAPHER
VIDEO MAKER
ARCIERE
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Anche a Luisa ho posto le domande inerenti gli approcci educativi che seguo per crescere Kristel Sundari perchè ritengo la sua esperienza di artista e formatrice estremamente illuminante ed ispirante.
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1)La dott.ssa Maria Montessori ha lasciato all'Umanità un Metodo educativo il cui motto principale è "AIUTAMI A FARE DA ME" e vede il bambino come persona completa, il cui destino è costruire una società nuova e improntata alla pace. Alla luce della Tua situazione personale e della malattia che hai dovuto affrontare, come valuti questo motto? Ritieni che sia importante anche per gli adulti?
Intanto ti vorrei ringraziare di cuore, Ding, per aver pensato a me, inserendomi nel tuo progetto. E rispondendo alla tua domanda, quanto detto da Maria Montessori è un fondamento importante, non solo per i bimbi.
Laddove l’ “AIUTAMI A FARE DA ME”, prima di tutto da donna colpita da tumore al seno, e poi da danzatrice e formatrice in motricità e gestione corporea fluido-dinamica-spaziale, per me ha significato “SCENDERE NELLE RADICI DELLA TERRA”, grazie al mio lavoro sul “corpo espanso del movimento”, per accedere ad un diverso “posizionarmi” nella realtà. Che mi donasse solidità, fermezza, candore. In una via di accesso all'estensione e cura di quella che definisco la "mente profonda del movimento" stesso, sviluppandone il suo immenso potere di “funzionalità morbida”: vera “medicina” per me. Quella che non “pensa”, ma attua le giuste coordinate di azione in ogni evenienza vitale. Senza sprechi, lamentele, interpretazioni, ragionamenti inutili. Fattore di primaria importanza, soprattutto in situazioni di risoluzione di una malattia, come il tumore al seno appunto, o comunque di qualsiasi problematica si debba affrontare.
Ciò ha implicato un lavoro capillare di “educazione” progressiva ed incisiva dei miei pensieri, già in atto in me da anni, che ha richiesto uno “spostamento” dell’attenzione verso un “piano” più “ampio” di quello occupato dal tumore stesso.
Una vera e propria “disciplina della mente”, nella scelta del dove “porre” lo sguardo e l’ascolto. Perseguita con costanza, direzionando l’energia mentale stessa e fisica aldilà del “risentito” emozionale o mentale di me, o del cancro, per non disperderla. E preservarla.
Di fatto, in tutti gli ambiti del mio percorso di vita, di insegnamento, e soprattutto artistico di 40 anni di lavoro come danzatrice e coreografa a livello Europeo con la danza contemporanea, l’arte marziale dell’aikido, diverse arti motorie orientali, le tecniche di ridistribuzione energetica degli indiani d’America, e il tiro con l’arco, ho affrontato una ricerca sulla “matrice immateriale del movimento”, (“il corpo sottile”), e sulla sua capacità di “espansione” nello spazio e nel tempo, in grado di “modificare”, una volta avutane accesso percettivamente, la natura stessa della mente. In una sfida che mi ha portata ad esporre il mio “essere personale” alla sua impronta “immateriale-impersonale”, fuori dall’autoriferimento, ovvero, nella mia visione, quello “stato” di preziosa calibratura di “disegno” e “volume crittografico” che permea e dona forma ad ogni “manifestazione individuale”, soprattutto motoria, per renderla “materia attiva”, attraverso lo spazio, il tempo, proprio grazie al movimento. Laddove il “muoversi”, per me, significa “scrivere” col corpo. Esteriorizzare la “scrittura” infinitesimale stessa propria al corpo, trasformandolo in un “pennello” calibrato, sinuoso e flessibile. L’artefice di una “calligrafia” in grado di arricchire o impoverire ciò che lo circonda.
PERCHE’ PER ME, CIÒ CHE NOI VEDIAMO DI UN CORPO CHE SI MUOVE, È LA PREZIOSITÀ DELLA SUA “NATURA”, O L’AVVILIMENTO DEL SUO INTENTO. MA SOPRATTUTTO LA RICCHEZZA DELLA MENTE, O LA POVERTÀ DEI PENSIERI CHE LO MUOVONO.
Divenire “testimone percettiva” attiva, ed avere padronanza dei meccanismi invisibili che muovono tale sottile “scrittura” mentale e motoria, e donare loro forma concreta e visibilità, è divenuta dunque la mia “forza”. La base del mio “AIUTAMI A FARE DA ME”. La mia “fluenza”, il mio sfiorare il suolo, per non appesantirlo.
ALLA RICERCA INCESSANTE DI QUELLA “SOTTIGLIEZZA NELLA PERCEZIONE” GENERATRICE DI PURA “ELEGANZA”.
Divenuta “presenza” moderatrice dei miei pensieri, e fautrice di silenzio interiore, integrità, benevolenza, sicurezza.
Perché ciò che è elegante ha sempre le giuste proporzioni e misure, penetra ovunque, anche dove non c’è spazio, senza fragore, senza prevaricazione, senza violenza. Preservando la realtà, senza danneggiarla. Dando vita un “essere” attento. Mai aggressivo. O invadente. Capace di trasmettere una “forza tranquilla”. Lontana dalla presunzione. Nella forte convinzione personale che il “come ci muoviamo”, e diamo forma allo spazio intorno a noi, con gli atti e le parole, ci identifica come esseri gentili, capaci di prenderci cura di noi stessi, e soprattutto del mondo.
Questo ciò che ricerco. Il mio “intento” di vita. La cura per la mia vita.
Tutto ciò ha preso concretezza grazie alla mia metodologia di formazione ed educazione motoria: IL MOVIMENTO: LA CALLIGRAFIA DELL’ELGANZA® - divenuto un Marchio Registrato nel 2015.
E devo proprio al mio metodo, oltre che ai medici oncologi e alla dottoressa omeopata che mi stanno seguendo, il mio essere “uscita” dal tumore, nonché l’aver superato tutti gli altri precedenti interventi chirurgici subiti, di cui uno, per una gravidanza extrauterina, che mi ha salvata per un soffio, mentre ero in tournée con la grande coreografa CAROLYN CARLSON, e uno per un fibroma molto invasivo per il quale mi hanno eseguito un’isterectomia.
Laddove il fare dell’educazione al “movimento sottile” il gestore di quell’alchimia tesa fra il visibile e l’invisibile di me, mi ha affrancata al fluire nell’esistenza in morbidezza e sostenibilità. Rendendo il mio corpo la “membrana di congiunzione fra i due universi”: il mezzo per accedere ad “altro” di me.
Dandomi “potenza di intento” e “ordine di fisicità”.
Divenuti il sostegno della mia intera sfera motorio/mentale, attivatrice di quella vastità capace di smussare gli angoli del corpo stesso, districare i nodi dei pensieri, appannare i gesti vistosi, e calmare il frastuono dell’esteriorità.
Anche quello del tumore.
Laddove, soprattutto dopo l’intervento, la mia necessità è divenuta il non ingombrare la mente, ed accumulare movenze, ma l’epurarli. Permettendomi di accedere a quella "plasticità" ed agio dai quali possono nascere il garbo, l'invincibilità della "grazia" di ogni atto e atteggiamento, propri ad un corpo tramutato in un'arma potentissima, efficace e sofisticata. Tagliente, ma raffinata. Educatamente sobria, e contenuta.
- Altresì una lama che fende l’aria, con la delicatezza di una piuma.
- Questo il mio lavoro.
- Questo ciò in cui credo fermamente.
- Questo desidero testimoniare. Che non è coraggio, nella mia visione. Ma salda appartenenza alla vita, che non ha interpretazioni né valutazioni inutili. Ma solo risoluzioni. Perché noi tutti siamo “testimoni e autori sottili” dell’ “eleganza di noi stessi, dei nostro pensieri ed atti”, e il riuscire a integrarsi in tale presupposto, può essere una chiave per comunicare coerenza, nutrimento, sollievo.
- Questo è stato ed è il mio “AIUTAMI A FARE DA ME”.
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2) Il pedagogista Loris Malaguzzi ha insegnato che il bambino è dotato di CENTO LINGUAGGI, ossia plurimi accessi alla realtà e al mondo: per questo motivo egli deve essere messo nelle condizioni di attivare contemporaneamente più modalità espressive, esercitando contestualmente le mani, il pensiero e le emozioni. In questa ottica ritieni che la Tua condizione attuale di vita post malattia sia di ostacolo o in sintonia con questa visione?
No, assolutamente, non è un ostacolo. Anzi. Come accennavo sopra, provengo proprio da un’esperienza artistica e di vita pluri-disciplinare: danza contemporanea, aikido, tecniche di ridistribuzione energetica dei nativi americani, tiro con l’arco, fra le principali!
Un tutto che ha implicato l’attivazione di quella che chiamo la “mente volumetrica coesiva unificatrice”, propria ad ognuno, capace di dare corpo ad una pluralità di modalità “attive esperenziali” su più piani. Noi siamo un “volume elettro-magnetico” informativo che dispone di un insieme vastissimo di “stati” connettivi fra di loro, che non sono solo le emozioni, i pensieri, gli atti corporei, ecc. Perché la possibilità di imparare ad accedere, per esempio, alle forze “veicolatrici” della gravità terrestre, e di connessione al campo magnetico terrestre, tramite determinate pratiche di movimento di ridistribuzione energetica corporea mirate, (nel mio piccolo questo è ciò che cerco di insegnare, ma lo Shaolin è per me un “maestro” in tale direzione), “amplia” la “percezione del senso “personale”, portandolo fuori dal senso abituale, dall’autoriferimento involutivo, poiché accende spiragli di “creazione” della propria “individualità espansa”. Significa che grazie all’immersione nella motricità intesa come veicolo magnetico-corporeo cosciente, oltre alle facoltà già proprie ad ognuno, si può accedere a “potenzialità” di intuizione e percezione molto allargate, che donano maggiore stabilità, ordine interiore nella propria relazione con la quotidianità. L’ “attivazione”, come la definisco personalmente, della “presenza” alla realtà sottile del corpo e della “mente profonda”, conduce ad una identificazione di “facoltà plurime”, che a volte non vengono colte, perché coperte dal ragionamento ordinario.
La pluralità inter-connettiva fra “stati” è dunque importante per la creatività in generale, e per quella che definisco l’ “emanazione” di se stessi, nella realtà, termine che preferisco a quello di “espressione” di se stessi, poiché implica il fatto di “espandere” proprio l’ordine sottile che ci muove. L’emanazione non ha giudizio, ma espande “eleganza”, rigore, gioia, leggerezza, semplicità, come suo “ordine naturale”.
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3) Il Prof. Howard Gardner propone il superamento della vecchia concezione d’intelligenza come fattore misurabile tramite il Q.I. (quoziente di intelligenza) descrivendo il bambino come portatore non di un'unica intelligenza ma di DIVERSE INTELLIGENZE (linguistica, musicale, logico-matematica, spaziale, corporea-cinestetica, intrapersonale, interpersonale, naturalistica, spirituale) ovvero numerose strade/opportunità per raggiungere un obiettivo. La Tua esperienza di malattia Ti ha aiutata a scoprire e attuare diverse o nuove intelligenze che magari prima non avevi mai usato?
Il tumore ha rafforzato il mio potere di “andare oltre”. Di immergermi nella stabilità di fluenza della materia, che non “è” quello che “appare”. E per farlo è necessario guardare con “lucidità” l’istante e i suoi “segni marcatori”, senza alibi. E vederne “l’altra misura” infinitesimale, quella che valica i confini del nostro crederci “impotenti”. L’ho fatto. Ho ricercato con passione tale “misura”. Guardando i miei passi dal punto più “piccolo”, per gestire il “grande”.
Laddove la domanda che mi sono posta, e che da sempre è alla base di ogni mia azione, nonché parola, è la seguente: “CHE IMPRONTA DESIDERO LASCIARE DI ME?”.
E da sempre la mia risposta è:
- Quella del bagliore di una lucciola nella notte.
- Di una piccola ombra che corre fra l’erba.
- Di un respiro sottile in inverno.
- E non c’è tumore che possa estinguere tale respiro!!!!
- PERCHÉ CHI, PUR GUARDANDO ALLE COSE DEL MONDO, RIESCE A RIMANERE INNOCENTE E GENTILE?
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4) Come donna e artista, hai un consiglio che vuoi regalare ad una bimba di 3 anni, per il suo futuro?
Sì, ho un augurio e una speranza di “intento” da lasciare a tutte le bimbe e bimbi.
Quella di:
- INTRAPRENDERE “LA SFIDA DELL’ELEGANZA” DELL’ESSERE”.
- Attraverso i propri pensieri e i propri atti.
- Perché oggi proprio di “SFIDA” trattasi, ovvero di “indipendenza”.
- Per non soccombere all’omologazione.
- Perché nell’eleganza esiste un “RESPIRO DISSIDENTE”, che la rende eterna.
- Nel suo invito a preservare la mente dall’esaltazione, i pensieri dalla volgarità, il corpo dall’avvilimento, e i movimenti dall’emulazione.
- In asciuttezza.
Senza lamenti, senza corrosione, senza scusanti. - Affinché ogni bimba e bimbo possa percorrere la via dell’arte di sé.
- Quella più “vasta” e “sottile” possibile.
In grado di ricalibrare la “mente” alla sostenibilità “garbata” dell’esistenza. - In ogni ambito, e avvenimento.
- Quella in grado di GUARIRE.
E di farci sopravvivere all’ingiuria dell’impoverimento e dell’artificiosità. - Laddove tutto ciò che va contro tale “essenza elegante dell’essere” crea violenza, disordine, impoverimento interiore.
E laddove il sentirsi importanti, così di moda oggi, rende pesanti, goffi e vani.
E ringraziandoti ancora Ding, lascio un ultimo augurio di speranza, con questo mio ulteriore invito:
- “Crea in te lo spazio necessario a far fluire il prossimo gesto.
- E a nutrire il prossimo pensiero.
- Senza “ampiezza” interiore il movimento “muore”.
- E la mente si impoverisce”.
(I testi sono proprietà intellettuale e copyright: ©Luisa Casiraghi - tutti i diritti riservati.
Per: IL MOVIMENTO: "LA CALLIGRAFIA DELL'ELEGANZA®" - Registrazione 2015.
È vietata per legge la riproduzione, anche parziale, dei termini, e dei concetti, (o estrapolati di essi) - perseguibile legalmente).
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Luisa Casiraghi ---- La Calligrafia dell'Eleganza
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Sono profondamente grata a Luisa Casiraghi per aver accolto il mio invito. Per me Luisa è la testimonianza di come sia possibile far fiorire e far fruttare tutti i talenti che ci sono stati donati dalla Vita, grazie ad un'autodisciplina, una determinazione ed una coerenza in grado di raggiungere le cime più alte del successo.
Di Luisa però apprezzo anche la sincera umiltà, la curiosità e la voglia di imparare sempre discipline e tecniche nuove. La sua battaglia contro il tumore le ha permesso di aggiungere ulteriori strati di profondità umana al suo innegabile perfetto eclettismo raggiunto in campo professionale.
Per me Luisa era già "un mito" quando ero una danzatrice professionista : averla conosciuta di persona,
averla avuto accanto anche durante il mio matrimonio
ed in alcune fasi della mia gravidanza
e della nascita di Kristel Sundari
mi riempie di gioia e gratitudine.
Per me Luisa è una Donna con la D maiuscola e per questo, esempio luminoso e fonte di ispirazione ed incoraggiamento per ogni donna.