DONNA VIRGINIA è LA QUINTA TESTIMONIAL del 2023
Educatrice e pedagogista, atelierista, wedding-birthday babysitter, Founder di CrealCubo.
Virginia, 24 anni e cresciuta in Friuli Venezia Giulia, spinta dalla curiosità che la contraddistingue ha intrapreso varie strade che l’hanno arricchita sia da un punto di vista personale che professionale.
Ha lavorato come animatrice in Puglia e nelle Marche, entrando in contatto ogni giorno con un elevato numero di famiglie. Da universitaria ha vinto una borsa di studio Erasmus+, proseguendo i suoi studi accademici in Spagna e terminandoli a Padova, laureandosi con una tesi triennale in Scienze dell’Educazione della prima infanzia. In Portogallo conclude inoltre la laurea magistrale in Scienze Pedagogiche dove avvia il suo progetto “Il mondo di Virginia”.
Virginia è una ragazza creativa, nel tempo libero le piace scoprire posti nuovi, cucinare e stare a contatto con la natura.Si è formata anche nell’ambito del flower design presso la scuola di “Silvia dei Fiori” a Milano e lavorando come supporto a una flower designer durante la stagione dei matrimoni e adattando alcuni workshop floreali a misura di bambino/a.
Ho conosciuto Virginia grazie a IG e alla sua creazione CrealCubo, cubo di legno 100% Made in Italy per le proprie creazioni, ideale per Atelier e Servizi Educativi. E sono molto felice di aver inizato una collaborazione con lei nel mio progetto GRAWIDANZA ATELIER e il libro ATELIER DI KRISTEL SUNDARI : stay tuned per scoprire i prossimi Atelier di Kristel Sundari, molti dei quali sarann realizzati proprio usando il Cubo di Virginia.
Anche a Virginia Copetti ho posto le domande ispirate ai percorsi educativi che seguo con Kristel Sundari perchè sono convinta, come affermò la dott.ssa Montessori, che l’“educazione non è un momento isolato dell’esistenza … bensì essa deve essere un concreto aiuto alla Vita in tutte le sue espressioni” .
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La dott.ssa Maria Montessori ha lasciato all’Umanità un Metodo educativo il cui motto principale è “AIUTAMI A FARE DA ME” e vede il bambino come persona completa, il cui destino è costruire una società nuova e improntata alla pace. Alla luce della tua formazione in Scienze dell’Educazione della prima infanzia, ritieni che questo motto sia importante anche per chi è già adulto?
Leggo in queste cinque parole un significato ricco di riflessioni a cavallo tra l’infanzia e l’età adulta, proprio come lo spunto che mi proponi tu.
La Montessori nel motto “aiutami a fare da me” si concentra sulla necessità di dare al bambino delle occasioni di crescita in cui sperimentarsi e rendersi autonomo. In quest’ottica l’adulto è invitato a non sostituirsi ma ad accompagnare il bambino nelle conquiste di ogni giorno. Si tratta di un messaggio forte, rivoluzionario e sicuramente ancora attuale. Di fatto, il potersi scoprire come capaci di svolgere determinate azioni si configura come un tassello fondamentale per lo sviluppo dell’autostima e del senso di autoefficacia.
Personalmente penso che la citazione che mi riporti sia valida lungo tutto il ciclo di vita: un bambino e un adulto che vengono messi nelle condizioni di essere accompagnati a fare da soli avranno una maggiore probabilità di essere consapevoli dei propri punti di forza e limiti. Si tratta di due aspetti non banali se pensiamo che al giorno d’oggi, con un mondo sempre più complesso e in continua evoluzione, è d’obbligo saper condividere i propri saperi e collaborare con gli altri.
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Il pedagogista Loris Malaguzzi ha insegnato che il bambino è dotato di CENTO LINGUAGGI, ossia plurimi accessi alla realtà e al mondo: per questo motivo egli deve essere messo nelle condizioni di attivare contemporaneamente più modalità espressive, esercitando contestualmente le mani, il pensiero e le emozioni . Sei stata un’animatrice, ti sei formata anche all’estero (Spagna e Portogallo) grazie al programma Erasmus+, hai conseguito una seconda laurea magistrale in Scienze Pedagogiche e sei l’ideatrice di CrealCubo (cubo artigianale di legno ideale per Atelier e Servizi Educativi): quanto è importante saper coltivare, incentivare e valorizzare le proprie abilità e la forza interiore fin dalla più tenera età? In che modalità?
A mio avviso saper valorizzare le proprie capacità è indispensabile ed è strettamente connesso con il senso di autoefficacia. Quest’ultimo costrutto, ampiamente studiato da Bandura, corrisponde alla percezione che una persona ha circa l’essere capace di dominare specifiche azioni, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico o sociale. Si tratta di un concetto che si interfaccia facilmente con la propria forza interiore, con lo spirito d’iniziativa e con l’autovalorizzazione. L’autoefficacia si costruisce giorno dopo giorno ed è in continua evoluzione a partire dalla prima infanzia, quando il contesto iniziale in cui viene sperimentata è la famiglia, fino ad età più avanzate.
Per poterla sviluppare adeguatamente è consigliato rivolgersi ai più piccoli incoraggiando i loro tentativi indipendentemente dal risultato ottenuto, aiutandoli a percepire e riconoscere le proprie emozioni e offrendogli delle esperienze adeguate alle loro capacità.
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Il Prof. Howard Gardner propone il superamento della vecchia concezione di intelligenza come fattore misurabile tramite il Q.I. (quoziente di intelligenza) descrivendo il bambino come portatore non di un’unica intelligenza ma di DIVERSE INTELLIGENZE (linguistica, musicale,logico-matematica, spaziale, corporea-cinestetica, intrapersonale,interpersonale, naturalistica, spirituale) ovvero numerose strade/opportunità per raggiungere un obiettivo. Sei una creativa: hai una doppia laurea, hai lavorato a supporto di una flower designer, offri servizi di wedding babysitter: secondo te quanto è importante e come si fa ad allenare un figlio/un bambino alla felicità?
Faccio un passo indietro perché, a mio avviso, educare alla felicità significa prima di tutto educare alle emozioni, quindi lavorare sugli aspetti legati all’intelligenza emotiva. Ciò comporta l’avere una buona consapevolezza emotiva, ovvero saper riconoscere le emozioni che si prova, e l’aver assimilato un lessico emotivo adeguato.
La felicità, essendo un’emozione, quindi uno stato affettivo che si contraddistingue per la sua forte intensità e di breve durata, si costituisce da attimi. Di conseguenza, il mio consiglio è quello di fermarsi insieme al proprio bambino a pensare o ripensare i momenti felici in modo tale da saperli riconoscere e desiderare.
Sono dell’idea che per facilitare questo meccanismo, se così lo vogliamo etichettare, sia utile coltivare lo stupore e la meraviglia verso le piccole cose che ci circondano.
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Come donna, educatrice, pedagogista, atelierista e wedding-birthday babysitter, hai un consiglio che vuoi regalare ad una bimba di 5 anni e mezzo per il suo futuro?
Che bel pensiero! Le vorrei dire di godersi ogni singolo momento delle sue giornata da bambina, colorando il mondo di tutte le sfumature, costruendo castelli e distruggendo rigide impalcature, giocando ad essere tante versioni di sé e collezionando ricordi con i suoi amici e la sua famiglia.
L’infanzia è un’età speciale e tutti i bambini hanno il diritto di viversela appieno.
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GRAZIE DI CUORE CARA VIRGINIA PER L’ENTUSIASMO E LA PASSIONE CHE TRASMETTI CONDIVIDENDO LA TUA FANTASIA E LA TUA CREATIVITA’.