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Dopo aver valutato gli effetti a lungo termine di un sonno inadeguato, del tempo trascorso davanti agli schermi e i benefici di un aumento dei livelli di attività fisica, un gruppo di esperti dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stilato le nuove linee guida sull’attività fisica, sedentarietà e sonno per i bambini 0-5 anni.
La dott.ssa Fiona Bull, responsabile del programma di sorveglianza e prevenzione delle malattie non trasmissibili presso l’OMS afferma che,
“incentivare l’attività fisica, ridurre il tempo sedentario e garantire un sonno di qualità nei bambini migliorerà la loro salute fisica e mentale e aiuterà a prevenire l’obesità infantile e le malattie associate più avanti nella vita“,
Secondo l’OMS la mancanza di cura e tempo riservata all’attività fisica causa oltre 5 milioni di morti a livello globale ogni anno in tutte le fasce d’età. Ed è davvero triste constatare che oltre il 23% degli adulti e l’80% degli adolescenti non sono sufficientemente attivi fisicamente. Soprattutto per quanto riguarda i nostri ragazzi, questi numeri sono davvero preoccupanti. Per questo è così necessario abituare i nostri figli fin da piccoli alle buone abitudini psico-fisiche:
“Quello che dobbiamo fare è riportare il gioco ai bambini”:
questo è davvero un buon investimento per la loro salute futura.
Partendo da queste riflessioni sono felice di parlarvi del triangolo di Pikler, un bellissimo gioco ideato nell’ambito di una più ampia teoria educativa alla cui base è prevista – anzi è largamente auspicata - la possibilità per i bambini di muoversi liberamente nello spazio per favorire ed incentivare lo sviluppo fisico ma anche relazionale ed emotivo.
CHI ERA EMMI PIKLER
Emmi Pikler, è stata una pediatra ungherese che, su incarico del governo ungherese, nel 1946 assunse la gestione di Loczy, un istituto infantile per orfani, sito a Budapest. Grazie a quell’esperienza, Emmi Pikler sviluppò una teoria innovativa sullo sviluppo motorio infantile, secondo cui il bambino, se vive una condizione di sicurezza affettiva ed è posto in un ambiente sicuro ed adeguato alle sue capacità e necessità, si interessa al mondo esterno agendo in modo costruttivo ed operoso. Lungi dall’essere il mero risultato degli insegnamenti dell’adulto (che, anzi, con il suo operato può anche risultare molto controproducente ) lo sviluppo motorio infantile avviene attraverso l’esperienza attiva compiuta nell’ambiente. Nessuno deve mostrare al bambino come strisciare, gattonare o alzarsi in piedi: egli possiede già dentro di sé le spinte inconsce per tali competenze e deve semplicemente sperimentare fino a conseguire la soluzione più adeguata al suo stadio evolutivo.
Il triangolo di Pikler rientra tra le proposte più interessanti di questa teoria educativa, e pur non essendo un materiale “montessoriano” è possibile trovarlo anche in molte strutture educative di stampo montessoriano.
COS’È il TRIANGOLO DI PIKLER
E’ una struttura triangolare in legno (a volte addirittura pieghevole) che permette al bambino di soddisfare le proprie esigenze di arrampicata in sicurezza, contribuendo allo sviluppo delle sue capacità motorie, di forza fisica e agilità.
Può essere in legno naturale (neutro) o colorato (generalmente coi colori dell’arcobaleno come per la rainbow rocker).
Durante la crescita praticamente tutti i bambini manifestano l’esigenza e la voglia di aggrapparsi e arrampicarsi, ma spesso in casa finiscono per farlo sui mobili, il che non è affatto una cosa molto sicura. Il triangolo di Pikler permette al bambino di arrampicarsi in totale sicurezza, soddisfando le sue esigenze di sviluppo motorio garantendo al contempo una maggiore tranquillità negli adulti.
Il triangolo di Pikler può essere implementato con delle speciali rampe che permettono al bambino sia di strisciare e scivolare sia di utilizzare in più modi il triangolo, sperimentando nuove posizioni e diversi movimenti. La rampa liscia permette al bambino di usare il triangolo già quando è in grado di strisciare o gattonare, anche solo per salire di poco e successivamente scivolare giù.
La rampa coi pioli offre invece un valido e solido sostegno che aiuta il bambino negli esercizi per passare dalla posizione seduta a quella in piedi.
DOVE e COME USARE il TRIANGOLO DI PIKLER
Si consiglia di posizionare il TRIANGOLO DI PIKLER sopra un tappeto morbido, lontano da altri mobili o oggetti che possano risultare pericolosi. Il tappeto ha la funzione sia di attutire eventuali cadute sia di impedire al triangolo di scivolare o muoversi sotto il peso del bambino.
Il TRIANGOLO DI PIKLER può essere posizionato anche in giardino, sopra ad un prato: in questo modo si aggiungeranno anche i vantaggi e i benefici tipici di un’attività svolta all’aria aperta come maggiore ossigenazione, maggior contatto con la natura, maggiore coinvolgimento sensoriale.
Ovviamente si raccomanda di non lasciar mai utilizzare il triangolo al bambino senza la supervisione di un adulto. L’adulto deve restare nella stanza facendo in modo che il bambino senta la sua presenza, ma senza essere invadente: in questo modo il bambino avrà la sicurezza affettiva necessaria a dedicarsi liberamente all’attività.
QUANDO PROPORRE IL TRIANGOLO DI PIKLER
Essendo uno strumento molto versatile, il triangolo di Pikler può suscitare l’interesse del bambino sotto diversi aspetti e in vari momenti della crescita. Come adulti dobbiamo sempre tener presente che la guida principale per decidere quale gioco o quale attività proporre è l’interesse del bambino. Non bisogna mai forzare il bambino nello svolgimento di una attività, perché questo comportamento rischia solo di smorzare definitivamente il suo interesse, motore centrale per l’apprendimento.
Personalmente ho iniziato a proporre il triangolo di Pikler a nostra figlia Kristel Sundari da quando lei aveva 13 mesi perché insieme al gattonamento ha dimostrato fin da subito il desiderio di arrampicarsi ovunque. Quando glielo abbiamo presentato è stato affascinante vedere come lo abbia approcciato: ha iniziato esattamente a scalarlo, arrampicandosi da sola da una parte e discendendo dall’altra, come se lo avesse già visto e usato da tempo! Ora che ha 18 mesi e mezzo continua ad usarlo con grande piacere, aggiungendo anche nuove posizioni (tipo aggrapparsi lateralmente per inarcarsi all’indietro con schiena e testa o usarlo come se fosse un cavallo una volta che è salita in cima e si è seduta a cavalcioni).
Quando il bambino inizia a scalare il triangolo, può però capitare che, una volta arrivato in cima, esiti a tornare indietro: è molto importante che l’adulto non intervenga subito, ma facendogli sentire la sua presenza, lo rassicuri per vedere se ciò basta a farlo proseguire. Se invece il bambino mostra aperto disagio è bene che l’adulto intervenga per aiutarlo a scendere, ma senza che ciò crei frustrazione o scoraggiamento perché sarà semplicemente l’esercizio e la ripetizione che permetterà al bambino di affinare le proprie abilità.
Un bimbo di 3 anni che userà il triangolo di Pikler mentre giocherà potrà allenare la motricità grossa salendo, scendendo, scavalcando, scivolando e facendo tutto ciò che l’immaginazione gli suggerirà.
DOVE TROVARLO
Su Togenther.it, la Community per genitori ideata da dei genitori, trovi un bellissimo Triangolo di Pikler per aiutare lo sviluppo delle abilità motorie del bambino, la sua capacità di percepire il proprio corpo nello spazio ed abituarsi al movimento e alla coordinazione.